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Campi Flegrei
in movimento

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Di Federica Villa

Articolo pubblicato su Elevatori Magazine n. 3/2024

Già 2500 anni fa, gli abitanti dell’antica Puteoli convivevano con gli effetti del sollevamento e dell’abbassamento della superficie terreste.

Come allora, anche oggi Pozzuoli e l’intera zona dei Campi Flegrei si caratterizzano per il fenomeno del bradisismo, una forma di vulcanismo che interessa Napoli e dintorni, ma da non confondere con il fenomeno sismico.

Nel 2023, l’attività bradisismica nei Comuni dell’area flegrea è ripresa intensamente, tanto da ricordare quanto accadde negli anni Ottanta, quando il suolo si sollevò di un metro e 80 cm, con il conseguente sfollamento dei residenti del Rione Terra di Pozzuoli per il rischio di crollo di edifici e infrastrutture civili.

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Pozzuoli, Napoli (Italia). © M. Gariboldi

Ora la situazione nell’area vulcanica è di nuovo in movimento (come testimoniano le cronache di queste ultime settimane, ndr) e costantemente monitorate dalla Protezione Civile e dalle istituzioni. Il Decreto Campi Flegrei, varato nell’autunno 2023, prevede la circoscrizione di un perimetro di intervento all’interno dell’area
vulcanica che interesserà una ʻzona di intervento ristrettaʼ, circa 5 mila persone e 15 mila edifici.

Alla base dell’approccio per la definizione del rischio e dei piani di intervento pare esserci la distinzione tra fenomeno sismico e bradisismo, due eventi distinti, anche se talvolta possono coesistere.

SISMA E BRADISISMO

Dopo la ricostruzione del recente passato, è necessario domandarsi quale sia, anche dal punto di vista normativo tecnico ascensoristico, la differenza tra fenomeno sismico e bradisismo. “Bradisismo e terremoto sono diversi – risponde Paolo Tattoli, ingegnere, esperto di normativa antisismica – perché, semplificando al massimo, nel primo caso il movimento della terra è molto lento e quasi impercettibile mentre nel caso del terremoto il movimento della terra è molto veloce”. Di conseguenza, continua Tattoli, “la Norma per gli ascensori antisismici non può applicarsi ai fenomeni di bradisismo e infatti questi ultimi non sono ricompresi nello scopo della UNI EN 81-77”. E conclude, “nel caso di bradisismo le soluzioni vanno studiate attuando una seria e completa valutazione dei rischi che veda collaborare esperti del fenomeno ed esperti del settore ascensori”.

UN APPROCCIO UNICO

Un’altra data ha segnato la cronaca di questo peculiare territorio e del settore ascensoristico. Il 6 settembre 2018, a causa delle esalazioni tossiche in fossa perse la vita Massimiliano Del Vecchio, titolare dell’omonima impresa di manutenzione.

Durante un sopralluogo in una scuola del quartiere Fuorigrotta (Na), la vittima respirò una quantità letale di anidride carbonica. Successivamente anche l’agente sopraggiunto sul luogo della tragedia rimase intossicato dalla concentrazione di CO2 presente nel vano.

Alla domanda cruciale su come approcciare il problema risponde Antonio Lizza, ingegnere e direttore tecnico dell’ente notificato VIS. “Il bradisismo di per sé non crea problemi – sostiene Lizza – ma, a seguito del problema di esalazioni (soprattutto anidride carbonica legata all’attività vulcanica del sottosuolo) e di numerose indagini, sono state messe a punto alcune prescrizioni finalizzate alla sicurezza dei manutentori”.

In termini pratici, continua Lizza, “prima di scendere in fossa in una perimetrazione urbana relativa, è necessario fare dei rilevamenti con appositi strumenti, usare aeratori forzati, impiegare più personale ecc. Una situazione unica in Italia”.

Nel periodo in cui scriviamo, la situazione in questa zona d􀍝Italia è in continuo divenire, con un intensificarsi dei fenomeni legati sia al bradisismo che ai terremoti di origine vulcanica.

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